25/04/18

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14/11/12

AMAZON presenta il KINDLE FIRE HD

08/10/12

UNEMPLOYEE OF THE YEAR

United Colors of Benetton presenta il proprio contributo al tema della non occupazione giovanile, cruciale per il futuro del nostro pianeta e sul quale il marchio intende richiamare l’attenzione del pubblico.

Vogliamo sfidare i cliché sulla non occupazione giovanile affermando con forza la nostra fiducia nella creatività dei giovani di tutto il mondo. La Fondazione UNHATE, il cui scopo è promuovere la cultura del non odio, sosterrà i giovani affinché diventino attori del cambiamento contro l’indifferenza e la stigmatizzazione.

I giovani non occupati dai 18 ai 30 anni sono invitati a presentare proposte di progetti da sostenere: coerentemente con la missione della Fondazione UNHATE, le loro idee dovranno avere una ricaduta sociale concreta sulla loro comunità. Le proposte di progetti in diversi ambiti (compreso quello artistico) saranno presentate attraverso il sito web della Fondazione UNHATE e votate dalla comunità online. I 100 progetti più meritevoli saranno supportati dalla Fondazione UNHATE, che contribuirà in questo modo a trasformarli in realtà.

United Colors of Benetton intende trasmettere un messaggio positivo di speranza per celebrare la capacità dei giovani di trovare nuovi modi intelligenti e creativi di affrontare il problema della non occupazione e individuare una propria personale soluzione.

“La nuova campagna di comunicazione di United Colors of Benetton presenta un ritratto realistico della società di oggi e affronta attivamente un problema attuale, quello della non occupazione giovanile e del potenziale conflitto tra generazioni, per presentarlo sotto una luce nuova e valorizzare il grande capitale umano dei giovani”, afferma Alessandro Benetton, Presidente di Benetton Group. “Non possiamo cambiare il mondo, ma United Colors of Benetton vuole usare la propria voce per farsi portabandiera dei giovani, celebrarne la forza e il valore”.

La campagna di comunicazione UNEMPLOYEE OF THE YEAR è sostenuta da una serie di attività di comunicazione globale che presentano anche vari ritratti di NEET (Not in Education, Employment or Training) di età inferiore ai 30 anni, selezionati nel mondo in base a profili che ne raccontavano l’identità costruita sullo studio, sull’impegno, sugli interessi e sulle passioni. Sono giovani che stanno cercando una propria strada nella vita, esempi di una generazione, la prima nel dopoguerra, che si trova a dover lottare piuduramente rispetto ai propri genitori per trovare un lavoro e costruirsi un futuro migliore.

Abiti formali per affrontare una normale giornata lavorativa: il registro ironico della campagna, che presenta questi giovani come uomini e donne d’affari, intende porre l’accento su questa nuova generazione UNHATE di eroi moderni e celebrarne l’impegno e la lotta per un futuro più stabile. Una generazione che dimostra che essere non occupati non significa essere inutili, indolenti o anarchici. Una generazione che sta combattendo per un futuro meno precario in una maniera diversa. Contrariamente ai preconcetti diffusi in merito all’essere giovani e non occupati, le loro esperienze lavorative intelligenti, creative e ispiratrici non ne compromettono la dignità.

30/04/12

Ipsos: come guadagnare realmente con i sondaggi


Ipsos Access Panels è un prodotto di Ipsos

Una società di persone curiose e appassionate. Un gruppo di professionisti della ricerca che dà voce e forma ai pensieri di milioni di persone nel mondo. Ipsos è una delle più importanti società di ricerche di mercato basate sui sondaggi al mondo e tra i marchi più riconosciuti a livello mondiale.

Realizzano oltre sei milioni di sondaggi, in più di 100 paesi, ogni anno. Contribuiscono a interpretare, simulare e anticipare le esigenze e le risposte dei consumatori, dei clienti e dei cittadini di tutto il mondo, migliorando i prodotti e i servizi che tutti utilizziamo ogni giorno.

Ogni 1267 punti (4-5 sondaggi) si possono richiedere i premi: 10 euro in Ticket Compliments, 10 euro di buono spendibile da Cisalfa, 10 euro per Ikea, 10 euro da donare alla Croce Rossa oppure 10 euro per il sito myphotobook.it.
Io personalmente ho ritirato in 8 mesi sei buoni... e non sono pochi...
La società è molto seria e i buoni arrivano in 10 giorni massimo.
Se vi interessa iscrivetevi qui

13/04/12

Lettera da un restauratore

La Fillea Restauro Cgil Veneto ha pubblicato su Facebook una lettera indirizzata a tutti i componenti della Commissione del Senato per far si che il disegno di legge di modifica dell'art. 182 del Codice dei Beni Culturali sulla qualifica professionale dei restauratori, attualmente in discussione presso la Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali del Senato non venga modificato (come pare, invece, stia avvenendo).
Per questo, invito tutti i restauratori e non, ad inviare a tutti la Commissione del Senato la lettera che posto qui di seguito.
Gli indirizzi a cui inviarla sono questi:
guido.possa@senato.it; paolo.barelli@senato.it ; vincenzomaria.vita@senato.it; giuseppe.valditara@senato.it; andrea.marcucci@senato.it; franco.asciutti@senato.it; francesco.bevilacqua@senato.it; antonino.caruso@senato.it; mauro.ceruti@senato.it; ombretta.colli@senato.it; cristiano.deeccher@senato.it; diana.defeo@senato.it; giuseppe.firrarello@senato.it; vittoria.franco@senato.it; mariapia.garavaglia@senato.it; fabio.giambrone@senato.it; giuseppe.leoni@senato.it; rita.levimontalcini@senato.it; oskar.peterlini@senato.it; mario.pittoni@senato.it; giovanni.procacci@senato.it ; antonio.rusconi@senato.it; cosimo.sibilia@senato.it; albertina.soliani@senato.it; antonino.strano@senato.it; riccardo.villari@senato.it

Ed eccovi la lettera da copiare, firmare ed inviare:

Illustre Senatore,
Dopo anni di incertezza e di gravi lacune normative sulla definizione della qualifica di coloro che operano nel restauro e nella conservazione del Patrimonio Storico ed artistico in Italia, abbiamo appreso che le nostre lunghe battaglie per una regolamentazione del settore equa e giusta, stavano finalmente trovando una buona soluzione nel disegno di legge riguardante la modifica dell’articolo 182 del Codice dei beni culturale e del paesaggio, concernente la disciplina transitoria per l'acquisizione delle qualifiche professionali da parte degli operatori del restauro, in discussione in questi mesi presso la VII Commissione di cui Lei è membro.
Ritengo, da operatore del settore che il testo in esame fosse un risultato importante anche perché frutto di condivisione e convergenza tra forze politiche e parti sociali.
A questo testo il 3 aprile sono stati presentati 35 emendamenti, nonostante nella seduta del 28 febbraio ci fosse stata una rinuncia unanime ad apportare modifiche.
Se questi emendamenti dovessero essere accolti, a mio avviso, stravolgerebbero completamente il senso del testo unificato dei disegni di legge n°. 2997 e 2794.
Infatti, là dove si parlava di riconoscimento e valutazione delle competenze acquisite negli anni di attività, le eventuali modifiche produrrebbero solo esclusioni ingiustificate dal settore
Per tutte queste ragioni non comprendo e lamento il forte rischio di perdere per l’ennesima volta l’occasione di definire norme di settore capaci di garantire qualità e equità, regole e diritti.
Come possono confermare le iscrizioni al bando di selezione delle qualifiche di restauratore e collaboratore restauratore, sospeso nel novembre del 2010, siamo migliaia di lavoratori e professionisti che hanno investito tempo, denaro, passione e sacrifici, per la conservazione del Patrimonio del nostro Paese e purtroppo viviamo quotidianamente la frustrazione e la paura di vederci estromessi da un settore che non riconosce la nostra professionalità e il nostro impegno.
Per questo, anche come cittadino italiano, ritengo doveroso rivolgermi a Lei ed ai Suoi Colleghi affinché possiate garantire, nei lavori della Commissione e del Palamento, con il vostro impegno e la vostra competenza, il nostro diritto a lavorare con la certezza che la professionalità acquisita nel tempo, con sacrifici e passione non sia un ostacolo ma sia, come dovrebbe essere, un valore unico da salvaguardare tanto quanto il patrimonio storico-artistico del nostro Paese.


Firma
…………………………

31/03/12

Pasqua con Lindt e Zzub



E' partita la nuova dolcissima e irresistibile campagna test di Zzub. 150 zzubber sono stati selezionati per assaggiare e commentare due prodotti Lindt : Noccior e Lindor.


In attesa dell'uovo di Pasqua da testare gustatevi questi video della Lindt:





Seguitemi e scopriremo insieme la bontà di Lindt.
Su Zzub sono Mary Poppins e se volete iscrivervi andate qui

29/02/12

Tutela l'Arte con un Restauro di qualità http://www.firmiamo.it/restauro

La figura del restauratore, che operando con sensibilità e professionalità, ha ridato in questi anni luce e prestigio a tanti monumenti del Val di Noto, rischia adesso di scomparire.

La scarsa sensibilità degli enti preposti alla salvaguardia dei beni artistici e culturali, che spesso hanno affidato i lavori di restauro a manodopera non specializzata, ha pregiudicato il valore dei beni da tutelare, cancellandone la memoria storica.

FIRMA ANCHE TU

21/12/11

Dieci domande per la verità su Emanuela Orlandi

Aiutiamo Pietro Orlandi a scoprire la verità sulla scomparsa di sua sorella Emanuela inviando le 10 domande alle massime autorità del Paese.



Copiate e incollate le 10 domande, mettete come oggetto "Dieci domande per la verità su Emanuela Orlandi" e invitate a questi indirizzi:

ufficiostampa@quirinale.it (Quirinale)
uff.stampa@senato.it (Senato)
sg_portavoce@camera.it (Camera Deputati)
vati023@genaff-segstat.va (Segreteria di Stato Vaticano)
segreteriaufficiostampa@interno.it (Ministero Interno)
ornet@ossrom.va; segreteria@ossrom.va (Osservatore Romano scv)
larepubblica@repubblica.it,
v.zucconi@gmail.com,
repubblicawww@repubblica.it,
redazioneweb@ilmessaggero.it,
cronaca@ilmessaggero.it,
segreteria@iltempo.it,
redazione.web@iltempo.it,
stampaweb@lastampa.it,
lettere@lastampa.it,
redazione.internet@avvenire.it,
segreteria@ilgiornale.it,
ildirettore@ilfoglio.it,
lettere@ilfoglio.it,
dilloamatrix@mediaset.it
italiasuldue@rai.it
segreteria@la7.it


  Le 10 domande:

1) Emanuela Orlandi, 15 anni, cittadina vaticana, figlia del messo pontificio Ercole, studentessa di II liceo amante della musica, fu strappata alla sua famiglia il 22 giugno 1983. Nei mesi precedenti lo SDECE (servizi segreti francesi) aveva lanciato un allarme sull’imminente sequestro di un cittadino vaticano. Perché Santa Sede e Stato italiano (ministero dell’Interno, Procura, organi investigativi) sottovalutarono o negarono tale allarme?
2) Tre mesi dopo il sequestro un agente del Sisde annunciò alla famiglia: “Entro 15 giorni vi riconsegneremo Emanuela: mi raccomando, è stanca, portatela fuori Roma, in un posto tranquillo”. Poi negò di aver mai pronunciato quelle frasi. Cosa sapeva o gli avevano detto i suoi superiori?
3) Alla vigilia del Natale 1983 papa Giovanni Paolo II, durante una visita in casa Orlandi, disse ai familiari: “Quello di Emanuela è un caso di terrorismo internazionale”. Di quali elementi era in possesso? Perché questa pista è stata successivamente seppellita?
4) Perché il Papa poi divenuto Beato, capace di abbattere il muro di Berlino e farsi amare da milioni di fedeli, non è riuscito a scalfire il muro di silenzi attorno alla scomparsa di una ragazzina innocente, sua concittadina?
5) I nastri con le registrazioni telefoniche tra i rapitori e la Segreteria di Stato per chiedere lo scambio di Emanuela con Alì Agca risultano scomparsi. Perché lo Stato Vaticano ha respinto tutte le rogatorie chieste dallo Stato italiano e sistematicamente negato la collaborazione prevista dai Patti Lateranensi?
6) Un alto funzionario della vigilanza vaticana dieci anni dopo il sequestro, alla vigilia di un suo interrogatorio in Procura, chiese a un suo superiore come comportarsi, e gli fu intimato: “… Le cose che sai tu non dir eniente… soprattutto non dire che la cosa è andata in Segreteria di Stato…”. La conversazione fu intercettata. Risponde al vero che tale funzionario, indagato per reticenza, ha ottenuto la cittadinanza vaticana ed è tuttora in servizio nella Santa Sede? Perché sia gli inquirenti italiani sia lo stesso Vaticano non hanno mai chiarito questo fatto?
7) Nell’agosto 1983 Emanuela, secondo due testimonianze, fu portata in Alto Adige, e da lì in Germania. In seguito a tali segnalazioni fu aperta un’inchiesta con quattro indagati per sequestro di persona, tra i quali un funzionario del Sismi, cognato del proprietario del maso nel quale Emanuela fu vista entrare. Perché di questa indagine non si è mai data notizia? In base a quali prove nel 1997 si arrivò al proscioglimento?
8) Perché nel 1997 fu deciso di non concedere la proroga alle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e sull’attentato a papa Giovanni Paolo II?
9) Perché la “pista della banda della Magliana”, fatta passare davanti all’opinione pubblica come risolutiva del caso, non ha portato a risultati concreti nonostante se ne parli dal 2008? L’unico indagato finito in carcere (per altri motivi) nel frattempo è tornato in libertà.
10) Perché da anni la Procura di Roma tarda (dopo averlo annunciato più volte) ad aprire la tomba del boss della Magliana, Enrico De Pedis detto “Renatino”, inspiegabilmente sepolto nella basilica di Sant’Apollinare a Roma?