Per questo, invito tutti i restauratori e non, ad inviare a tutti la Commissione del Senato la lettera che posto qui di seguito.
Gli indirizzi a cui inviarla sono questi:
guido.possa@senato.it; paolo.barelli@senato.it ; vincenzomaria.vita@senato.it; giuseppe.valditara@senato.it; andrea.marcucci@senato.it; franco.asciutti@senato.it; francesco.bevilacqua@senato.it; antonino.caruso@senato.it; mauro.ceruti@senato.it; ombretta.colli@senato.it; cristiano.deeccher@senato.it; diana.defeo@senato.it; giuseppe.firrarello@senato.it; vittoria.franco@senato.it; mariapia.garavaglia@senato.it; fabio.giambrone@senato.it; giuseppe.leoni@senato.it; rita.levimontalcini@senato.it; oskar.peterlini@senato.it; mario.pittoni@senato.it; giovanni.procacci@senato.it ; antonio.rusconi@senato.it; cosimo.sibilia@senato.it; albertina.soliani@senato.it; antonino.strano@senato.it; riccardo.villari@senato.it
Ed eccovi la lettera da copiare, firmare ed inviare:
Dopo anni di incertezza e di gravi lacune normative sulla definizione della qualifica di coloro che operano nel restauro e nella conservazione del Patrimonio Storico ed artistico in Italia, abbiamo appreso che le nostre lunghe battaglie per una regolamentazione del settore equa e giusta, stavano finalmente trovando una buona soluzione nel disegno di legge riguardante la modifica dell’articolo 182 del Codice dei beni culturale e del paesaggio, concernente la disciplina transitoria per l'acquisizione delle qualifiche professionali da parte degli operatori del restauro, in discussione in questi mesi presso la VII Commissione di cui Lei è membro.
Ritengo, da operatore del settore che il testo in esame fosse un risultato importante anche perché frutto di condivisione e convergenza tra forze politiche e parti sociali.
A questo testo il 3 aprile sono stati presentati 35 emendamenti, nonostante nella seduta del 28 febbraio ci fosse stata una rinuncia unanime ad apportare modifiche.
Se questi emendamenti dovessero essere accolti, a mio avviso, stravolgerebbero completamente il senso del testo unificato dei disegni di legge n°. 2997 e 2794.
Infatti, là dove si parlava di riconoscimento e valutazione delle competenze acquisite negli anni di attività, le eventuali modifiche produrrebbero solo esclusioni ingiustificate dal settore
Per tutte queste ragioni non comprendo e lamento il forte rischio di perdere per l’ennesima volta l’occasione di definire norme di settore capaci di garantire qualità e equità, regole e diritti.
Come possono confermare le iscrizioni al bando di selezione delle qualifiche di restauratore e collaboratore restauratore, sospeso nel novembre del 2010, siamo migliaia di lavoratori e professionisti che hanno investito tempo, denaro, passione e sacrifici, per la conservazione del Patrimonio del nostro Paese e purtroppo viviamo quotidianamente la frustrazione e la paura di vederci estromessi da un settore che non riconosce la nostra professionalità e il nostro impegno.
Per questo, anche come cittadino italiano, ritengo doveroso rivolgermi a Lei ed ai Suoi Colleghi affinché possiate garantire, nei lavori della Commissione e del Palamento, con il vostro impegno e la vostra competenza, il nostro diritto a lavorare con la certezza che la professionalità acquisita nel tempo, con sacrifici e passione non sia un ostacolo ma sia, come dovrebbe essere, un valore unico da salvaguardare tanto quanto il patrimonio storico-artistico del nostro Paese.
Firma
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